Ernesto Mattiuzzi (1900 – 1980)
Testimonianze
... La libertà é dunque l’elemento essenziale che dà impulso all’attività della critica ed é altresì necessario per una formazione ambientale favorevole allo stabilimento di una rispondenza con l’arte stessa e alla creazione di un’atmosfera di cultura atta a facilitare anche ai non intenditori la comprensione di quanto la critica va esponendo sulla opere che cadono sotto il suo giudizio, giungendo, col tempo, fino a stimolare in ognuno quel senso di “autocritica” formula più sintetica e comprensiva di tutte le esigenze spirituali.
E’ il compito, questo, e la missione della critica e di chi la esercita, il quale, investito della facoltà di correggere e giudicare, deve ben sapere che cosa essa sia perché si possa chiamare, senza pregiudizio per il suo significato, con un tal nome; non solo, ma egli deve conoscere a fondo anche la materia presa in esame e questa competenza non impedisce alla sua personalità di emergere quel tanto che basta per non alterare apprezzabilmente la precisione obiettiva dei giudizio.
L’azione che il critico spiega sull’attività degli artisti è dunque piena di responsabilità ed egli la deve svolgere con nobiltà d’intenti e sincerità di propositi senza lasciarsi indurre a tentazioni che lo trarrebbero ad influenzare la sensibilità dell’artista per farla deviare dal suo giusto indirizzo; ad esercitare pressioni sulla sua volontà per indebolirla; a corrompere, insomma, l’integrità della sua personalità che dal giudizio deve risultare, anzi, rafforzata. Deve il critico inoltre non interferire nei movimenti artistici, né, tanto meno, cercare di farne scaturire di nuovi dal suo personale atteggiamento estetico e farsene promotore.
Ernesto Mattiuzzi – 1950